Oltre la Barriera nasce come spin-off di Dracarys (2016), il blockbuster fantasy di Terre Spezzate a tema Game of Thrones, con l’idea di esplorare più a fondo l’universo martiniano pur offrendo al giocatore un’esperienza di gioco molto diversa dalle precedenti. Niente castelli, draghi o scontri di eserciti, ma due piccoli gruppi di persone, sopravvissuti fin lì alle insidie del Nord, che si incontrano per caso: una spedizione di Guardiani della Notte, un manipolo di Bruti.
Le sfide organizzative a cui si voleva rispondere sono state due, una più prettamente economica e una di tipo logistico: Oltre la Barriera voleva essere un larp “di lusso” per il suo genere, ovvero un live fantasy di piccole dimensioni con una spesa pro-capite più consistente della media, che consentisse all’organizzazione di garantire un livello scenografico e costumi sufficienti per essere degni di un colosso come Game of Thrones. Le difficoltà logistiche, invece, nascevano dal trovare la giusta location che rendesse l’idea della vita Oltre la Barriera, quindi neve, freddo e il senso di avanzare nell’ignoto, tenendo a mente tutta l’attività pre-live di allestimento.
In questo tipo di live, location e costumi dei giocatori sono stati fondamentali nel creare quell’illusione, quell’immersione che permettono di apprezzare un larp in cui si è camminato molto e, a causa della fatica, si è parlato poco. Nonostante questo, l’evento è piaciuto ai partecipanti e non ci sono stati reali problemi legati al freddo o alla marcia. Unica nota stonata, per cause di forza maggiore, è stato il finale: i giocatori avrebbero dovuto scavare nella neve per disseppellire uno scrigno contenente armi di ossidiana, che lo staff aveva sotterrato l’autunno precedente e che avrebbe permesso loro di sconfiggere l’Estraneo. Purtroppo, il crollo degli alberi circostanti a causa della neve ha reso impossibile ritrovare il punto esatto, e lo staff ha dovuto ovviare inviando la Figlia della Foresta a consegnare un’arma di ossidiana.