Abstract
Black Friday nasce nel 2014, come collaborazione tra autori provenienti da diverse realtà larp italiane. Negli anni successivi Terre Spezzate esplora la partecipazione di giocatori stranieri, in piccoli gruppi all’interno di eventi giocati in italiano, ma l’ambizione è quella di organizzare il primo larp internazionale in Italia. Parte così il progetto BF International. Lo scenario è perfetto per lo scopo: è ambientato negli USA di oggi, la narrazione ha un taglio cinematografico, la produzione è curatissima, ricca, interattiva. La location è enorme e varia, ci sono apparecchiature scientifiche funzionanti, computer con database e documenti consultabili, jeep e furgoni da guidare, radio, telefoni, armi da fuoco (scacciacani), costumi ed equipaggiamento forniti dall’organizzazione. Anche il design dell’evento è in linea con i larp internazionali: personaggi scritti dagli autori, regolamento semplice e basato sul concetto di “play to lose”, safewords per regolare l’intensità del gioco fisico ed emotivo. Di contro, è un larp basato sui segreti, in cui i gruppi di personaggi conoscono solo la loro parziale visione della storia, e sono all’oscuro di quello che riguarda gli altri. Questo aspetto (non comune all’estero), unito all’eterogeneo stile di interpretazione di giocatori provenienti da 22 nazioni e 3 continenti diversi (dagli USA alla Malesia), ha reso la gestione drammatica dell’evento più complessa e sfidante rispetto alle run italiane. Il larp vuole rappresentare il mondo contraddittorio in cui viviamo. È ambientato in un’isolata company town e coinvolge tre gruppi di personaggi: Forze dell’Ordine, Scienziati e il Personale della compagnia mineraria residenti nel villaggio. L’evento esplora cosa succede ai comuni cittadini quando qualcosa di molto pericoloso minaccia il benessere della nazione e forse del mondo; affronta i temi dell’oppressione e della privazione dei diritti civili, la difficile scelta tra bene comune e libertà personale, etica e progresso, violenza e pacifismo. BF è una pagina nera della storia americana che non è mai realmente avvenuta, ma che potrebbe accadere. “Abbiamo avvertito il disagio, anche fisico, della situazione, il sonno, il freddo, e, di conseguenza, l’incertezza, la paura, l’angoscia. Black Friday ha visto ore di piantonamento notturno, analisi di laboratorio, il tutto con un realismo sorprendente. E intanto c’era chi riviveva amori perduti, chi inseguiva interessi spietati, chi guardava in faccia la morte.” (G. Aguzzi)